Liberi dai ruoli che ci danno gli altri: la storia di Sandra
METODO MAGRIN CASI DI SUCCESSO - INTERVISTA A SANDRA
Capivo che c'era qualcosa di irrisolto, di pesante dentro di me, da risolvere. I blocchi che avevo erano enormi, perché tutto veniva macinato dalla mia mente, pesato, soppesato, valutato. Ho passato anni a fare la crocerossina e stare nel ruolo che mia mamma mi aveva ordinato, quello del bastone della vecchiaia.
Con il metodo tu puoi dare un senso alla tua vita, ma non dare il senso che vogliono gli altri, dare il senso che vuoi tu.
A volte basta quella semplice frase ascoltata da piccoli per condizionare tutta la nostra esistenza, soprattutto se sono i nostri genitori, le persone che ci amano di più a pronunciarla.
È stato così per Sandra. Sua mamma la presentava a tutti non come figlia, ma come bastone della sua vecchiaia.
Un ruolo che non aveva chiesto, ma che Sandra ha vestito per oltre 30 anni della sua vita, accudendo la suocera 7 giorni su 7 con dedizione e amore.
Ero costretta a casa di mia suocera sette giorni su sette e facevo tre notti di accudimento. Ero dieci anni che ero ferma, io non sono più uscita in macchina fuori.
Un impegno che, forse, le ha fatto trascurare quei loop profondi e radicati dentro di lei. Come la morte del padre.
Non avevo superato la morte di mio padre.Mi sono trovata in una giornata bella, soleggiata, stupenda. Improvvisamente ho pensato a mio padre. Dolore, pianto. E ho detto non è possibile. Era il quarantesimo anno dalla sua morte e io ero ancora lì.
Sandra continuava a vivere senza ascoltare il suo vero io, il cuore della sua essenza, a poco a poco ha iniziato a dimenticare sé stessa. Certo ha provato di tutto per trovare un sostegno, approfondendo il Reiki, cercando ogni strada per stare bene e liberarsi da quella sensazione nell’anima di non completezza, di non pienezza.
Grazie al Metodo tutto è cambiato.
Solo seguendo l'attivazione che hai fatta a un seminario di Magrin online sono andata in Senzamente… una roba mega galattica.
Mi sono sentita da Dio, cioè io quando sono riuscita a sentire che non avevo più nessun tipo di sensazione, che questa cosa, proprio wow, non ce l'ho più, è sparita.
Ha conosciuto il suo vero sé e da quel momento ha ritrovato la libertà dai ruoli imposti da altri.
Per me è la libertà. La libertà di essere, avere tutto quello che uno vuole, ok, ma è la libertà dai ruoli, cioè io sono. Con il Metodo quello che hai dentro lo porti fuori, lo vivi. Scopri tutto. Niente più segreti, vai dentro all'inverosimile. A volte ho trovato delle cose di me che non conoscevo, mi stavano anche strette e scomode.
La mia storia
Abito a Jesolo e collaboro attualmente con un amministratore di condomini. Collaboro con lui in tutte le varie fasi dell'amministrazione, per cui anche con le assemblee. Prima di questo lavoro ne ho fatti altri, mi sono piaciuti tutti, questo decisamente è quello più interessante in assoluto.
Da tempo immemorabile ho avuto delle curiosità, facevo domande scomode. Volevo sapere da dove venivo, chi c’era prima di me. Avevo queste domande dentro di me. Dopo me le sono fatte passare perché non ottenendo risposte ho detto, vabbè, sono io che sono strana, lascia stare.
Con la morte di mio padre sono andata in crisi peggio che ce ne era. Sono andata proprio nel baratro, perché dicevo, no, se questa è la vita, se questa è la morte, non lo voglio. E là mi sono condannata da sola.
Ho preso la via del Reiki, l'ho portato a termine, mi sono preso il terzo livello nel 2001 e mi sono veramente dedicata tantissimo. È stato bellissimo, eccezionale, mi ha rimesso in contatto con me e con la vera parte di me che ha continuato sempre a farsi queste domande. Alla fine, diciamo, capivo che c'era qualcosa di irrisolto, di pesante dentro di me, da risolvere. Non avevo ancora superato la morte di mio padre.
Ho conosciuto il Metodo nel 2017 quando sono arrivata per caso a seminario di Magrin, mi è piaciuto moltissimo, ho acquistato il libro.
Ovviamente lasciato lì fino al 2022, quando tutto è cambiato.
Venivo da 10 anni di accudimento di mia suocera. Mi sono trovata in una giornata bella, soleggiata, stupenda. Improvvisamente ho pensato a mio padre. Dolore, pianto. E ho detto non è possibile. Era il quarantesimo anno dalla sua morte e io ero ancora lì. Mi è venuto in mente Andre durante quel seminario, in cui raccontava di aver conosciuto una signora che da 30 anni piangeva la morte della madre.
In quel momento mi sono ripresa il tuo libro, la versione nuova e l’ho letto. Mi è arrivata la telefonata della tutor che mi ha proposto l’intensivo sulle relazioni online.
Ero costretta a casa di mia suocera sette giorni su sette e facevo tre notti di accudimento e quindi la possibilità di collegarmi online è stata sicuramente fantastica.
Il primo e più grande risultato l’ho ottenuto con un Senzamente.
Magrin ha fatto un' attivazione online durante un seminario che avevo comprato. E là, solo seguendo l'attivazione sono andata in Senzamente… una roba mega galattica.
Ho giurato che non avrei più mollato il Metodo.
Situazione prima del Metodo
Non riuscivo a superare il dolore per la perdita di mio padre
Avevo scoppi di rabbia e temevo di farmi male
Vivevo come una crocerossina, in un ruolo che non mi apparteneva
Ero chiusa, timorosa
Non sapevo come dare risposta a quelle domande che sin da piccola sentivo dentro.
Risultati ottenuti grazie al Metodo
Dopo 40 anni, ho superato la morte di mio papà
Ho imparato ascoltare e gestire le mie emozioni
Mi sono aperta al mondo, agli altri senza più esserne succube
Ho la forza di scegliere cosa mi fa stare bene e di prendermi cura di me
So quali ruoli voglio interpretare, i miei, quelli del mio vero io.
Come ha applicato il Metodo Magrin Sandra
Per ottenere questa trasformazione di successo?
Ha iniziato a praticare il Metodo con i libri e partecipando ai primi eventi live e online
Ha provato l’attivazione del corpo, anche se all’inizio non sapeva come fare.
Si è incastrata con buddy meravigliosi e ha lavorato sulle sensazioni profonde, sui condizionamenti del passato
Si dedica a conoscere sé stessa, sempre più a fondo per trovare quei loop che non pensava di avere.
