Caso di Successo di Michele: Imparare a soffrire per essere liberi
METODO MAGRIN CASI DI SUCCESSO - INTERVISTA A MICHELE
Fin dall’infanzia sentivo questa sofferenza.
Non sapevo sofferenza per cosa, ma non stavo bene.
Mi dicevo sì passerà. E poi cosa succede?
Risuona qualcosa, come se fosse una chiamata.
Si può essere infelici anche quando si raggiungono i traguardi più importanti, come fare il lavoro dei propri sogni?
Certo, se dentro di noi abbiamo loop questa diventa la condizione naturale di vita.
È accaduta la stessa cosa a Michele. Invece di provare gioia, soffriva nei momenti più gratificanti della sua esistenza, quelli che aveva desiderato per anni: una laurea, il lavoro come pilota di elicotteri e una relazione appagante, come è stato per Michele.
Dall’università fino alle relazioni.
Ad un certo punto stavo male ma non sapevo perché.
Ritrovarsi in questo stato perenne lo convince che sia la normalità.
Per me all’epoca erano i malesseri che abbiamo tutti, quindi non ci facevo caso. La sofferenza è ormai socialmente accettata.
Prova decine di metodi e corsi di ogni tipo, come la programmazione neurolinguistica, ma la risposta non arrivava mai.
Fino a quando grazie al Metodo scopre che la libertà dalla sofferenza è racchiusa nella capacità di ascoltare le sensazioni del corpo.
Il problema è sempre una sensazione del corpo, anche quello che non sai di avere, quello che non ti ricordi sta nel corpo. Il corpo lo conosce benissimo e te lo comunica, perché parla una lingua universale.
Applicando il Metodo Michele inizia a sciogliere i loop più intensi. Dal percepire il benessere, anche quello sottile che a volte sfugge, fino al riuscire ad accogliere e contenere la morte della mamma, lasciando andare una delle sofferenze più forti della propria vita.
Ero io che portavo conforto agli altri. C’era il dolore, ma un dolore che arrivava, lo sperimentavi e se ne andava.
Il giorno dopo ne potevo parlare tranquillamente.
Mi sono detto o sono folle o è successo qualcosa.
Non so come avrei fatto senza Metodo.
Michele ha compreso uno degli aspetti più profondi del Metodo, ovvero che per azzerare i loop è necessario osservarli mentre agiscono su di noi, senza paura, senza giudizio. La mente cercherà in tutti i modi di portarti via, perché è come se stesse morendo quella parte illusoria di noi stessi. Ed è in quel momento che si deve continuare a guardare solo la sensazione.
Quando la sensazione ti sta lavorando dentro e mentre ti fa cose, devi avere il coraggio di guardarla ed è proprio questo che a volte non vogliamo vedere.
La mia storia
Sono Michele, arrivo dalla provincia di Pisa e nella vita faccio il pilota di elicotteri e attualmente mi occupo del soccorso, il lavoro dei miei sogni.
Prima di conoscere il Metodo la mia vita era molto pesante. Fin dall’infanzia sentivo questa sofferenza, questa spinta che poi si rivelerà essere la mia guida. Non sapevo sofferenza per cosa, ma non stavo bene. Dall’università fino alle relazioni. Arrivavano cose belle e stavo male e non sapevo perché.
Erano malesseri e mi dicevo – passerà -. Per me all’epoca erano quel qualcosa che abbiamo tutti, quella sofferenza accettata, quindi non ci facevo caso.
Mi sentivo, però, come in un recinto di cavalli elettrificato.
Tutto cambia quel giorno in cui il parrucchiere mi dice una cosa: – Sai che c’è un Metodo che basta sentire il corpo e tutte le sensazioni negative se ne vanno e stai meglio? – .
In quel momento, mentre mi parla mi si accende una campana, risuona qualcosa, come se fosse una chiamata. Penso che se questa roba è vera è fantastica.
Faccio ricerche su internet e il libro Non penso dunque sono. Mi ritrovo subito nel percorso di Andrea, nelle sue parole e nella sua ricerca. Tutto era fantastico, elegante nella sua semplicità. Sentivo che era un Metodo universale, così semplice e illuminante, non importava quale fosse il proprio credo, tutto era nelle sensazioni.
Inizio a fare il Metodo, le sensazioni si sciolgono e accadono i primi barlumi di benessere e anche quelli di cui non mi accorgevo. Quando sei all’interno di un loop non lo comprendi, perché ci immerso, ci sei nato, ci hai creduto. Quando ci esci non te ne accorgi, te ne accorgi solo a cose fatte, ovvero quando quella situazione di malessere si ripresenta ti rendi subito conto che non stai più male e non ti interessa nemmeno più il motivo per cui accade.
Continuo ad approfondire iscrivendomi al Self Awareness Program, strutturato benissimo. Lì mi accorgo che il Metodo subisce un cambiamento profondo. Si lavora sulle possibilità e i loop si azzerano in pochissimo, basta stare sulla sensazione. Non mi fermo e partecipo a Realizza i tuoi voglio, una bomba, fino ad arrivare al Self Mastery Program.
La mia vita è cambiata e grazie al Metodo sono riuscito ad affrontare e superare uno dei dolori più profondi della vita, quello della perdita di mia mamma. Diciamo che ho imparato a soffrire nel modo giusto.
Durante i giorni del funerale di mia madre ho capito che i pensieri erano sempre nel passato o nel futuro. Rimpianti nel passato e aspettative nel futuro, non ero mai nel momento presente. E qualcosa dentro di me di determinato si è domandato perché non potessi vivere in pace quel momento. C’erano delle sensazioni che non mi facevano stare lì e tutto questo non ero io. Mi sono abbandonato alle sensazioni e ho aspettato di vedere cosa facessero i loop.
Ed è stata una liberazione.
Ora so che posso andare oltre il dolore e che esiste una sofferenza sana.
Ho compreso l’importanza dell’assunzione di responsabilità: tutto è dentro di te, quindi puoi cambiarlo, se puoi pensarlo e puoi realizzarlo.
Sto togliendo loop sui soldi, per esempio, e mi sto rendendo conto che non è un problema di soldi, ma un problema di chi sei, di loop che amplificano chi sei. Se sei povero, loro ti fanno diventare sempre più povero.
Situazione prima del Metodo
Vivevo con una sofferenza costante, anche quando accadevano cose belle
Ero una persona chiusa, più isolata
Il rapporto con i soldi non era dei migliori, sentivo come un blocco verso la ricchezza
Avevo paura di guardare le emozioni e le sensazioni, di osservarmi dentro
Non provavo felicità nei successi del lavoro e relazionali
Non riuscivo a lasciare andare le situazioni, persone o cose
Risultati ottenuti grazie al Metodo
Sono riuscito a contenere e affrontare il dolore per la morte di mia madre
Ho imparato a guardare quello che mi accade, mentre mi accade, senza averne paura
Riesco a lasciare andare le cose, a non forzarle, a rispettare gli altri
Vivo relazioni sempre più appaganti e attraggo belle persone
Non mi faccio più portare via dalla raccontazione della mente
Mi sono rimesso in forma e mi sto dedicando alla forma fisica con ottimi risultati
Come ha applicato il Metodo Magrin Michele
Per ottenere questa trasformazione di successo?
Ha applicato tutti il Metodo lavorando sulle sensazioni del corpo
Ha portato la sua attenzione all’osservazione di quello che accade mentre i loop si attivano
Si è incastrato con compagni di viaggio per rimanere sull’obiettivo della felicità
Segna un traguardo raggiunto, perché la mente fa dimenticare quando abbiamo successo.
Nei prossimi 3/6 mesi il suo impegno è quello di lavorare sul grano, sulle relazioni e sull’aspetto fisico, togliendo i loop più radicati.